Collocata al centro delle "Terre di Faenza", a
cavallo delle vallate del Lamone, del Senio e del Santerno, Parco Regionale della Vena dei Gessi Romagnola
si presenta come una vera e propria catena montuosa di bassa quota costituita
da un susseguirsi di scoscese rupi gessose. Queste particolari rocce, col
trascorrere del tempo, hanno subito l'azione modellatrice dell'acqua originando
innumerevoli fenomeni carsici, tra i quali quasi duecento grotte: di queste la
Tana del Re Tiberio - presso Borgo Rivola - e la Grotta Tanaccia - non lontana
da Brisighella - sono forse le più importanti, anche per essere state
frequentate fin dall'epoca preistorica. La Vena del Gesso ospita inoltre una
flora particolarmente diversificata - che annovera anche la rarissima Falcetta
persiana - e una ricca fauna nella quale spicca la presenza del Gufo reale,
dell'Istrice e di numerose specie di pipistrelli.
Il Parco Carnè, situato nei Gessi brisighellesi, rappresenta
uno degli angoli più suggestivi della Vena del Gesso e dell'intero Appennino
Faentino: tale area tutelata risulta tra l'altro particolarmente vocata alla
divulgazione naturalistica, attività promossa soprattutto da associazioni e
cooperative, quali Pangea o Atlantide, che propongono escursioni, soggiorni e
corsi a sfondo naturalistico e culturale. La fascia compresa tra i Gessi e la
pianura dispiega poi il suggestivo paesaggio dei calanchi romagnoli, creati
dall'erosione meteorica di rocce argillose che la gente di qui chiamava
"terra da far brocche".
Una eccellenza
particolare del territorio è legata alla cultura, passione ed amore per le
erbe. A Casola Valsenio, comune che oggi si fregia del titolo di "paese
delle erbe e dei frutti dimenticati", una solida ed antica attività economica
e culturale sorta attorno alle piante officinali ha favorito la nascita del
Giardino delle Erbe, la realizzazione della Strada della Lavanda, appuntamenti
classici come il Mercatino serale estivo, Erbeinfiore e la Festa dei Frutti
Dimenticati ed una cucina che si è rinnovata, proponendo, grazie all'uso delle
erbe aromatiche, piatti leggeri, gradevoli e salutari che seguendo il passo
delle stagioni, riavvicinano l'uomo alla natura.
Non è da meno il ruolo attivo delle istituzioni: il Museo
Civico di Scienze Naturali di Faenza, incorniciato da un Giardino Botanico,
ospita interessanti raccolte di fossili e di animali imbalsamati provenienti
dal territorio faentino. Una menzione speciale merita infine il Progetto Life
Ambiente TORRE il quale, attraverso finanziamenti privati, pubblici e il
contributo dell'Unione Europea, ha consentito il recupero di una cava
abbandonata nella zona di Oriolo dei Fichi riqualificandola ad oasi attrezzata
per l'osservazione di rare specie di uccelli, tra cui il variopinto Gruccione.
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